Cosa non si fa per un amore da favola?

 

di Ambra Sansolini

 

Introduzione

L’infanzia delle creature femminili è sempre stata accompagnata dalle favole. Un costume radicato quello di far crescere le bambine con l’idea che la felicità coincide sempre con una storia d’amore. Le protagoniste sono donne che devono essere salvate o al contrario che devono liberare l’uomo da un destino malvagio. In ogni caso sono costrette a guadagnarsi il sentimento con mille peripezie e sofferenze. Come se l’amore fosse un merito, un premio elargito dall’altra persona, qualcosa da conquistare, rinunciando persino a sé stesse. Alla base della violenza sulle donne c’è anche questo sostrato culturale. Se la mente di una bambina viene plasmata da tali modelli, non meravigliamoci quando da adulta sarà la compagna o moglie disposta ad accettare qualsiasi sopruso, pur di guadagnarsi una briciola di amore.

Cenerentola

Quale bambina non è venuta a contatto con la favola di “Cenerentola”? La vita disagiata della protagonista tra le prepotenze della matrigna e delle sorellastre sembra poter trovare un bagliore di luce con l’arrivo del principe. La figura maschile è presentata come degna delle prove, che devono superare le donne per prendere il suo cuore. Questa situazione ci ricorda un po’ l’harem del narcisista perverso, che crea appositamente competizione e gara tra le varie pretendenti, nuove e del passato. La solidarietà tra creature femminili viene così seppellita, perché diventa prioritario ottenere le grazie e l’attenzione dell’uomo. Riflettiamo e pensiamo che se le donne fossero più unite, riuscirebbero a mettere fine alla violenza.

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Siate ribelli e streghe

 

 

di Ambra Sansolini

 

Introduzione

La violenza sulle donne ha alla base anche fattori socio-culturali. Quasi tutte le storie vedono come vittime persone per bene. È un caso oppure c’è un motivo preciso? I carnefici scelgono le loro prede, non gli capitano. Invece a queste ultime accade d’incontrare il loro aguzzino. Un incastro pericoloso, che può portare al tragico epilogo finale. Cosa accade perché si realizzi l’aggancio? Come fanno due persone completamente diverse a innamorarsi e a fare progetti di vita insieme?

La luna e il sole

Il profilo dell’uomo maltrattante ci parla spesso di un soggetto instabile, che conduce una vita spericolata tra alcol e droghe oppure all’inverso disegna i tratti di una persona insospettabile, ma pur sempre affetta da varie manie e compulsioni. Dall’altra parte invece troviamo una donna solare, educata, inserita in un contesto sociale. La ragazza brava a scuola, che conduce una vita sana e semplice. Una creatura femminile che sogna una quotidianità normale. Due esseri opposti e contrari, che a un certo punto uniscono le loro strade. La luna, che gravita nelle tenebre e nell’oscuro e il sole, che fa brillare tutto ciò che illumina, anche di luce riflessa. D’un tratto si crea un pezzo di cielo riservato alla presenza di entrambe. Le storie di violenza sembrano riportarci al teorema per cui poli opposti si attraggono. Non vogliamo assolutamente presentare la diversità come qualcosa di negativo, poiché è il principale elemento di arricchimento umano. Ma perché si costituiscano le basi di una solida relazione, devono pur starci delle affinità e dei tratti in comune. Allora, cosa attrae due persone così lontane nello stile di vita? Perché la vittima non si rende conto degli squilibri del compagno o marito?

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