Gattini: quando la natura da sola non basta

Come prendersi cura dei gattini appena nati? Quali accortezze e attenzioni mettere in pratica? Per saperne di più, leggi l’articolo

Quali cure e attenzioni bisogna dare ai gattini, durante i primi giorni di vita?

Capita, spesso, di trovare gattini nati da poco. In questi casi, la differenza la fa la presenza o meno di mamma gatta. Pertanto, prima di portarli via dal posto in cui sono stati rinvenuti, bisogna accertarsi se veramente non possano contare più sulla vicinanza materna. Tutto ciò per via dell’allattamento, essenziale per la sopravvivenza e lo sviluppo dei piccoli, soprattutto nelle prime quattro settimane di vita. Ma la natura da sola non basta: perché mamma gatta produca latte di qualità e a sufficienza, deve essere nutrita abbondantemente. Cibo ricco di proteine e vitamine (come i prodotti “kitten”) è sempre consigliato.

La natura da sola non basta…

Per quanto si creda che la gatta farà tutto sola, ci sono rischi, che potrebbero presentarsi fin dal momento del parto: complicazioni nell’espulsione dei feti, perdite vaginali anomale etc. Inoltre, seppur raramente, può a accadere (principalmente nelle gatte primipare) che la mamma non liberi i feti dal cordone ombelicale e dalla placenta, mettendo seriamente in pericolo la salute dei neonati. Ancora, non è scontato che mamma gatta abbia sempre latte a sufficienza. Talvolta, può addirittura rifiutarsi di allattare (a causa di malattie, stress e altri fattori scatenanti).

Cosa fare in presenza di mamma gatta

Nel caso in cui ci sia la mamma, assicurarsi che questa mangi e controllare l’aumento ponderale dei gattini ogni giorno (dovrebbero aumentare in media 10 grammi). Prestare attenzione a un eventuale pianto continuo. Se tutto procede bene, dovrebbero mangiare e dormire. Durante la prima settimana di vita, troverete ancora attaccata una parte del cordone ombelicale. Lasciate che si secchi e cada da sola. Nel caso in cui, invece, mamma gatta non abbia già reciso con i denti il cordone, fate un taglio a minimo 2-3 centimetri dall’addome, onde evitare una futura ernia ombelicale.

E se non c’è la mamma: la situazione si fa più complicata

In questa sfortunata evenienza, la prima cosa da fare è tenere al caldo i gattini. Durante i primi giorni, l’ipotermia è in agguato. È conveniente metterli in una scatola con un plaid e una bottiglia di acqua calda, avvolta da un asciugamano. Un altro pericolo imminente potrebbe essere l’ipoglicemia. Se i gattini non hanno mangiato da ore, dategli una puntina di miele ciascuno. Va bene anche acqua e zucchero, da somministrare in due o tre gocce, tramite una siringa senza ago. Queste sono le prime attenzioni da avere. Solamente quando saranno caldi, idratati e in forze, potranno ricevere il latte.

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A questo punto, cosa dare da mangiare ai gattini?

Nelle prime settimane di vita, l’unico alimento per i cuccioli è il latte. In assenza di quello materno, il più adatto è il latte in polvere per gattini, che vendono nei negozi di animali o nelle farmacie. Va somministrato mediante l’apposito biberon. Quest’ultimo è preferibile rispetto alla siringa senza ago, poiché permette ai gattini una libera suzione. Il latte deve essere più o meno alla temperatura corporea dei cuccioli. Se non avete un termometro adatto, basta sentire una goccia di latte sull’interno del polso: dovrebbe essere tiepida.

La posizione dei gattini, durante la suzione

Nell’allattamento artificiale dei gattini, un dettaglio importante è la loro posizione, durante la suzione: occorre, più o meno, riproporre quella dell’allattamento materno. Pertanto, i piccoli vanno tenuti dritti e mai messi a pancia all’insù, con la testa sorretta dalle nostre dita e leggermente inclinata verso l’alto. Un altro accorgimento fondamentale è evitare di gettare il latte nella bocca del neonato, ma aspettare che sia il medesimo a succhiare spontaneamente. Tutte queste attenzioni sono necessarie per evitare un evento, che può essere loro fatale: la polmonite ab ingestis. Questa è dovuta all’ingestione del latte nelle vie respiratorie e la prognosi è infausta.

Quanto devono mangiare i gattini?

Il pasto va somministrato ogni due ore e la quantità di latte deve essere pari al 30% del loro peso corporeo. Terminato l’allattamento, si inizia con la pulizia, proprio come farebbe mamma gatta. I cuccioli vanno stimolati, affinché facciano i loro bisogni corporei. Si utilizza un panno carta umido da strofinare, delicatamente, sulle parti intime. E poi? È giunta l’ora del sonno.

Quando sono nati i gattini?

Se non abbiamo assistito alla nascita dei gattini, dobbiamo essere in grado di stabilirne, più o meno la data. Gli elementi da considerare sono: il cordone ombelicale, gli occhietti, la dentizione. Se presentano ancora parte del cordone ombelicale, sono nella prima settimana di vita. Se presentano gli occhi chiusi, hanno sicuramente meno di dieci giorni. I dentini, invece, iniziano ad apparire dopo circa quindici giorni: i primi sono gli incisivi. Seguono i canini, a circa 21 giorni.

Conclusione

Dopo tutte queste accortezze, non resta che godersi lo spettacolo della vita e aggiungere alle nostre cure tanto, tanto amore.

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Parliamo di gattini: quali cure e accortezze mettere in pratici nei loro primi giorni di vita?