Analisi e riflessione sugli eventi per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne

 

di Ambra Sansolini

Introduzione

Nella settimana relativa alla  giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in sei giorni, ho avuto modo di prendere parte a quattro convegni. Il 20 Novembre quello sulla violenza psicologica, tenutosi ad Anzio; il 24 Novembre il tavolo tecnico “Violenza infinita”,organizzato dal Consiglio regionale del Lazio e dall’A.I.D.E. Nettuno Provinciale Lazio; il 25 Novembre l’evento a Tavullia (PU) “Liberati dalla violenza”, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili, Cristina Cannas, Valentina Barberini e Mattia Messina; sempre nella stessa giornata, l’incontro a Riccione con l’Associazione antiviolenza e antistalking “Butterfly”. Tra i vari interventi dei professionisti, si è fatto il punto sulla situazione in Italia e soprattutto sono state delineate delle coordinate per riconoscere i primi segnali di un rapporto violento e gli strumenti per uscirne. Da ciò è emerso il dramma della solitudine e dell’abbandono della vittima, a seguito della denuncia-querela.

Leggi tutto “Analisi e riflessione sugli eventi per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne”

Alda Merini: la poesia in risposta alla violenza

 

di Ambra Sansolini

La condizione subalterna della donna nell’ambito familiare

Alda Merini è stata una delle numerose donne sottoposte, contro la sua volontà, alle cure psichiatriche legalizzate dallo Stato. Fu il marito a chiamare l’ambulanza e a farla ricoverare. Come ella stessa scrisse, nell’opera autobiografica, “Diario di una diversa”, nel 1965 “la donna era soggetta all’uomo”, che poteva decidere della sua vita.

La Legge sui manicomi

Alda Giuseppina Angela Merini, venne quindi internata a sua insaputa. In quel tempo ancora vigeva la Legge n°36 del 1904 che regolava la “Disposizione sui manicomi e sugli alienati”: “Debbono essere custodite e curate nei manicomi le persone affette per qualunque causa da alienazione mentale, quando siano pericolose a sé e agli altri o riescano di pubblico scandalo e non siano e non possano essere convenientemente custodite e curate fuorché dai manicomi”.

La violenza psicologica

Alda non costituiva alcun pericolo per la vita degli altri. Giovanissima, aveva già una famiglia e due bambine da crescere. Passava le giornate dividendosi tra la cura delle figlie e le ripetizioni scolastiche, che impartiva ad alcuni alunni. Si descriveva felice, ma spesso avvertiva una profonda stanchezza, a causa del gravoso lavoro familiare . Parlò di questo suo malessere con il marito, che non accennò minimamente a comprenderla.

Vedi anche

Leggi tutto “Alda Merini: la poesia in risposta alla violenza”