Ambra Sansolini: “scrivo per combattere la violenza sulle donne”

Aambra Sansolini: la giornalista e scrittrice che combatte la violenza sulle donne con la scrittura

 

La scrittura come dono innato

Ho sempre avuto la passione della scrittura, fin da bambina. Quando non avevo con me un foglio su cui scrivere, mi servivo di un fazzoletto di carta. All’improvviso, in qualsiasi luogo mi trovassi e qualsiasi altra cosa stessi facendo, avevo bisogno di scrivere. Non siamo noi a scegliere il momento dell’ispirazione. Tutti gli artisti sono in contatto con un mondo invisibile agli occhi della gente comune, perché trasformano ciò che è spirituale in materia. Chi scrive guarda al mondo con il cuore e non con gli occhi. Si tratta di quella che Leopardi definiva “doppia visione”: “All’uomo sensibile e immaginoso che viva, come io sono vissuto gran tempo, sentendo di continuo e immaginando, il mondo e gli oggetti sono in un certo modo doppi […]” (da Lo Zibaldone).

La scrittura a servizio di una nobile battaglia

Da circa due anni, per vicende personali, ho iniziato a scrivere sulla violenza contro le donne. Lo stimolo nasce da un innato senso di giustizia, ma sicuramente la mia capacità creativa si amplifica e diventa più fiorente quando subisco personalmente violenza. Il romanzo “Su ali di farfalla” è nato infatti in un periodo in cui ero costretta a vivere una grave forma di stalking. Sono profondamente vicina a tutte le vittime e ogni volta che scendo in campo per questa battaglia, è come se fossi accompagnata da tutte coloro che non ce l’hanno fatta. Nei miei sogni, ci sono i loro; nella mia forza, c’è la loro gioia di vita. Capita certamente di essere colta da un momento di stanchezza, poiché tutte le cause giuste sono complicate. Ma dura un attimo, perché quando la determinazione cede il passo allo scoramento, mi rendo conto che ora spetta a me, così come a tutte le sopravvissute, onorare la memoria di chi è morta a causa di un uomo patologico e quindi violento. Tutte le più grandi rivoluzioni non sono state fatte con i forconi e le armi, ma con la testa.

La battaglia contro la violenza sulle donne: la speranza tra un passato oscuro e un futuro migliore

Ogni forma di ribellione, che ha fatto parte della storia dell’umanità, si è resa necessaria per cambiare il passato e assicurare un futuro migliore. In questo arduo percorso non tengo in mente solo le donne uccise, ma le bambine. Combatto per garantire loro un futuro migliore, in cui le creature femminili siano finalmente tutelate. Quando guardo le piccole donne di oggi, mi si stringe il cuore al solo pensiero che possano passare ciò che ho vissuto io e milioni di altre donne. Le rivoluzioni più profonde non si portano avanti con i forconi e le armi. La mia è una battaglia fatta con l’intelletto, poiché è solo nella testa che siamo veramente libere. Ci tengo a far capire questo a tutte le vittime: potranno perseguitarvi, torturarvi, isolarvi, cambiare la vostra quotidianità, ma nessuno riuscirà a incatenare i vostri pensieri. Ecco, lasciamo volare questi pensieri come farfalle. Usiamo la fantasia e allora quello che sarà un doloroso calvario, apparirà come la favola più bella. Siamo solo noi a scrivere le pagine della nostra esistenza e se un individuo maligno arriverà a strapparle, dovremo ricominciare tutto da capo, senza rammaricarci di ciò che il carnefice ha distrutto, ma promettendoci di creare qualcosa di ancora più splendente. Alcune donne sono state sfigurate perché il loro aguzzino voleva privarle della bellezza, senza sapere che oggi esse sono ancora più belle. Quanto può essere piccolo un essere che concepisce la bellezza come un elemento prettamente estetico? Una donna sa che la sua bellezza viene da una luce interiore e non è un caso se coloro alle quali è stato deturpato il volto, oggi siano ancora più affascinanti. Quanto vive male un uomo che pensa basti tirare addosso un po’ di acido o qualche accusa calunniosa e diffamante per cancellare l’identità di una persona?

“Dai diamanti non nasce niente/ dal letame nascono i fior” (Fabrizio De André, da  Via del Campo)

La donna generatrice di vita e amore

Nella mia esperienza, la scrittura mi ha salvata. Scriverò tanti libri: da ogni ostacolo uscirà un’opera letteraria. Insomma, quando la mia biblioteca personale sarà piena, dovrò quasi inserire un ringraziamento a chi ha fatto di tutto per fermarmi. Chissà che un giorno qualcuno non arrivi a chiedermi i diritti di autore…

Ascolta il discorso sulla violenza

 

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