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“Su ali di farfalla” e quella verità agghiacciante

 

di Ambra Sansolini

 

Introduzione

“Su ali di farfalla” può essere definito un romanzo-verità non solo perché narra una storia di violenza realmente accaduta, ma perché fa luce su alcuni punti che i media non fanno mai venire fuori. Non illude le donne vittime di violenza, facendo credere che esistano soluzioni immediate a questa piaga sociale. Tuttavia, pur illustrando una situazione piena di ostacoli, lancia un messaggio positivo e di speranza. Dobbiamo quindi fare un passo indietro e chiederci: chi ha interesse a non dirci la verità? E perché?

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Così lontano da tutto ciò che è umano

 

A un certo punto della tua vita scopri che esiste un essere umano, lontano da tutto ciò che è umano. Egli rientra nella categoria di persone (fortunatamente sono pochissime) alle quali piace essere insultate.

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Quando a denunciare sono più i carnefici che le vittime

 

di Ambra Sansolini

 

Introduzione

Ricorre frequentemente una parola, indirizzata alle donne vittime di violenza: “Denunciate!” Invece a rivolgersi più facilmente alle Forze dell’Ordine e all’Autorità Giudiziaria, sono proprio gli uomini che compiono quegli abusi. In fondo è un’azione profondamente infima, vigliacca e subdola fare del male a qualcuno e poi accusare lo stesso di averlo realizzato ai nostri danni. Ma per soggetti disturbati, la cui patologia psichiatrica consiste proprio nel riuscire perfettamente a mantenere inalterata l’immagine sociale e a recitare la parte della vittima, tutto questo è un gioco da ragazzi.
Non è difficile capirne il motivo: si buttano avanti per non cadere indietro.

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Figlio dell’amore

 

di Ambra Sansolini

Introduzione

Alcuni tragici fatti di cronaca ci parlano di bambini innocenti, coinvolti in storie di FEMMINICIDIO. La cieca rabbia dell’uomo di punire in qualche modo la donna non risparmia neppure i figli. Ho inventato un breve racconto, cercando di portare alla luce il pensiero di chi, in quell’amore malato, ci si trova dentro senza possibilità di scelta e alcuna responsabilità. Perché, se è atroce e assurdo accettare che chi diceva di amare quella donna, sia in grado poi di ucciderla, lo è ancora di più  quando lo stesso toglie la vita persino a un figlio.

 

Ciao a tutti,
mi chiamo Daniele e ho sette anni. Mi piace giocare a calcio e adoro le macchinine: ne ho moltissime e di tutti i colori. Frequento la seconda elementare e la mie materie preferite sono la geografia e la matematica. Per questo gli adulti mi dicono che da grande potrei fare l’esploratore o il geologo: in effetti mi vedrei bene in quei magnifici posti, che ammiriamo nei documentari. Però in fondo potrei anche fare il medico o il veterinario, in modo da mettere a frutto le mie capacità per il bene degli altri. Dove sta scritto che solamente le femminucce debbano svolgere professioni di aiuto e sostegno ai meno fortunati? Ora che ci penso bene, visto che mi piacerebbe stare al servizio dei cittadini, potrei fare anche il poliziotto o il carabiniere. Con me starebbero tutti al sicuro! Prima o poi chiunque ha bisogno di un agente delle Forze dell’Ordine. Sarebbe bello sentirsi essenziale per gli altri. E il pompiere? Caspita! I pompieri sono angeli scesi sulla terra. Mia madre mi dice sempre che la vera forza non è quella fisica. Non serve un’arma per sentirsi forti. La mia mamma mi ha insegnato che dobbiamo dare alle persone, ma dando veramente noi stessi. Non per sentirci unici o indispensabili, perché poi lei mi ricorda che c’è qualcuno sopra a noi: uno davvero potente e immensamente buono. Ma la sua potenza non consiste nella ricchezza, nella forza bruta o nella prepotenza. Dice che sta tutto nelle mani del tale in questione e mi ripete che siamo nulla rispetto all’immensità dell’universo.

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La scrittura come missione

 

di Ambra Sansolini

Introduzione

Scrivere un romanzo su un argomento così delicato è una missione. Vorrei non ascoltare mai più storie come quella presa in esame in queste pagine. Sono così vicina a tale piaga sociale, perché anche io sono stata vittima di violenza. So bene cosa si prova e penso che a salvarmi sia stata proprio la scrittura.

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La nascita del romanzo

 

di Ambra Sansolini

 

Introduzione

Un giorno ebbi l’occasione di ascoltare una lunga storia di violenza di quella che era una ragazza ingenua e che oggi è una donna forte e coraggiosa. Quindici anni e oltre di soprusi, vessazioni di ogni tipo, che l’hanno accompagnata dal periodo della gioventù fino all’ingresso nel mondo degli adulti. Ne parlai per caso con un mio amico, il quale scherzando, disse: «Su questo racconto ne uscirebbe fuori un romanzo!» Sapete una di quelle cose, buttate là così, tanto per dire? Ecco com’è nata l’idea del romanzo: dal momento in cui ho realizzato di scriverlo, per me era già un qualcosa di vivente.

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Le ali di carta: il romanzo spicca il volo

 

Il romanzo “Su ali di farfalla” è disponibile anche nella versione cartacea, ordinabile da qui 

Intanto il libro è volato anche sulla sua Pagina ufficiale di Facebook  https://m.facebook.com/sualidifarfallavoloviolenzaliberta/

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L’antitesi della vita

L’uomo NARCISISTA torna sempre. Non per amore, ma perché non accetta il rifiuto. Deve sempre dire l’ultima: non per chiarire qualcosa, ma per affermare il suo potere. L’ultima parola deve essere la sua; l’ultima mail la sua. Non puoi osare non rispondergli. Il silenzio può essere usato solo da lui per manipolarti a suo piacimento. Ma tu non puoi tacere, se egli ti fa una domanda.

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