Auguri di Natale: regaliamoci la Libertà dalle violenze

 

di Ambra Sansolini

 

Ed è arrivato un altro Natale,che molte donne vivranno ancora tra le violenze del loro carnefice. Non dimentichiamo infatti, che questo giorno di Pace e Amore, viene usato dall’uomo maltrattante per provocare ulteriore sofferenza nella vittima: ciò avviene nei più svariati modi, che vanno dalle percosse fisiche, fino alla più subdola violenza psicologica. Pertanto che sia il primo, il decimo o il trentesimo Natale vissuto così, facciamoci il regalo di essere finalmente libere e serene.


Il mio pensiero va a tutte le donne che fingeranno gioia pur essendo morte dentro; a chi, pur di conformarsi nell’avere una famiglia come quella delle pubblicità ricorrenti in questo periodo, ingoierà bocconi amari e calpesterà la propria autostima. Un augurio speciale a tutte coloro che per sentirsi amate ed accettate, aspetteranno quel complimento che invece non arriverà mai. A chi vive nell’ombra di un uomo, perché non ha ancora trovato la forza di scorgere l’immensa luce di cui è portatrice. A chi prega fortemente, perché colui che la sta distruggendo, diventi buono. L’evento della nascita di Gesù, profuma di miracolo, è vero. Ma state pur certe che tutti potranno essere più buoni, tranne gli uomini violenti. A chi si sente impotente e avrebbe voluto fare di più,perché capisca che gli eroi non sono coloro che fanno grandi cose, ma quelli che rendono le piccole cose grandi. Alla donna che piangerà di nascosto, senza farsi vedere dai parenti, perché se avesse annunciato “ho lasciato mio marito”, avrebbe ricevuto la commiserazione dei presenti. A chi sfuggirà ogni carezza, perché qualcuno le ha fatto scordare di meritarsele. Alle madri che oggi si travestiranno da Babbo Natale, in quanto spetta a loro fare anche da padri. A chi ha creduto nell’Amore, ma il manipolatore lo ha sadicamente usato per sopraffarla. Agli orfani di madre a causa di femminicidio, con la speranza che Gesù Bambino li tenga per mano. Ai figli rinchiusi nelle case famiglia: che la stella cometa annunciatrice della buona novella, giunga a rischiarare loro l’impervio cammino. Ai bambini privati delle loro mamme, perché imparino che nessuna distanza fisica impedirà mai la vicinanza e la fusione delle anime.
E un pensiero anche a chi, lontano dalle violenze, nell’emisfero opposto, poggerà il fondo schiena sulle poltrone “che contano”. Mentre alcune sofferenze toccheranno da vicino tante persone, queste dall’alto della loro superiorità, festeggeranno con la certezza che il dolore non le riguarderà mai. Auguriamo al Giudice che mangerà il panettone, di percepire nel dolce sapore, il sale delle lacrime delle vittime che dovrebbe difendere. Auguri alle Assistenti Sociali e agli Psicologi delle CTU, perché nella ricchezza delle loro tavole imbandite e nell’ostentazione dello sfarzo, percepiscano la loro povertà interiore e il vuoto che li circonda. Con l’augurio che gli arrivi l’eco del dolore ingiusto, provocato a migliaia di innocenti e si rendano conto che essere il numero uno in qualcosa, significa fare parte dello zero che è l’infinito (come insegna saggiamente Trilussa nelle sua poesia “Lo zero all’uno”). Auguri a quegli Avvocati che vendono le proprie idee e poi si esibiscono a paladini della violenza sulle donne, perché la coscienza durante i pasti pantagruelici, gli dia forti segnali di cattiva digestione. Il Natale è anche la festa della famiglia, facciamo presente che quest’ultima esiste solamente dove vi sia Rispetto e Amore.
A chi è scappato davanti alla paternità, a chi invece la usa per fare male, ricordiamo che esseri Uomini è altro: significa molto più che procreare ed accoppiarsi.
Dovremmo fare gli auguri anche a tutte le “donne” frustrate, sempre pronte a scagliarsi contro le altre donne: che la loro insicurezza interiore, lasci posto alla fiducia e alla serenità.
Così come rivolgiamo un pensiero ai narcisisti perversi e agli psicopatici, immaginando che magicamente possa accendersi in loro il bottone delle emozioni, così da provare tutte quelle dilanianti e nocive, che hanno causato in chi sfortunatamente gli si sia parato davanti. Ma essendo questa solo una fantasia, per tornare alla realtà, gli auguriamo un pandoro avariato e una colica per eccesso di alimentazione: avendo dei gravi squilibri interiori ed essendo dei predatori pericolosi, sicuramente tutto ciò potrebbe avvenire.
Auguri, auguri e ancora auguri a tutti.

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